A.1
- Appartenenza oggetto
- Altrui
- Categoria
- Dipinto/ esercizi astratti
- Nazione, Regione, Provincia
- Italia, Calabria, Città Metropolitana di Reggio Calabria
- Città
- Bivongi
- Luogo di conservazione
- Palazzo
- Luogo di collocazione
- Museo d'arte contemporanea AM (MacAM)
- Collezione
- Collezione AM
- Materia e tecnica
- lavagna di sughero/ pittura a olio
- Autore
- Furina Elio
- Datazione
- 2012
- Provenienza
- Donazione dell'autore
- Dimensioni
- cm. 71,5x111,5
Descrizione breve
OGGETTO: Il supporto è costituito da una lavagna di sughero su cui è stesa la pittura ad olio.
SOGGETTO: Paesaggio astratto. Titolo: A1
ISCRIZIONE: Non è presente alcuna iscrizione.
NOTIZIE STORICO.CRITICHE: Proveniente da donazione dell'autore, l'opera è parte di una ricerca artistica "La caduta del tempo nella pittura astratta", condotta dall'autore, con la supervisione del curatore Armando Brissoni. Obiettivo della Ricerca era quello di indagare il mutare dell'espressione artistica nell'ambito della figurazione pittorica e scultorea e la messe dei nuovi inguaggi scaturiti verso la pittura astratta nella "storia" dell'arte contemporanea.
Sembrerebbe un ammasso casuale di colori dorati che potrebbero far pensare al vaporoso Turner, ma qui si tratta di ben altra cosa. La tonalità è una sorta di nube che transita sopra un orizzonte che può essere in qualsiasi luogo e che lei in un momento di istinto creativo ha fermato, magari con rapidità o dopo un lungo pensamento, quel passaggio che ha intuito e che simultaneamente ha espresso con l’impiego di colori che corrispondevano non solo alla versione visiva della cosa ma del sentimento intimo che si chiama semplicemente creatività senza nessun aggettivo aggiunto. Informale? Si tornerebbe agli anni ’60; espressionismo astratto? Lo stesso; improvvisazioni? Roba vecchia cfr. Kandinskij 1919-1920; e tutta la scuola francese capitanata dal mattoide Mathieu “le tachiste” = colori strizzati dal tubetto direttamente sulla tela, e non spianati, che sembrano calligrammi orientaleggianti. Invece il suo dipinto mi pare voglia essere una radura, secondo la pensasse Heidegger, cioè uno starci dentro e basta, e che in essa lei cangi il color chiaro con una “macchia” bruna per sommuovere la pacatezza dello alone più grande. Un dipinto che mi pare molto pensato o quanto meno fissato nel suo animo e che poi poche pennellate l’hanno per così dire finito; anzi completato. Ma le domando: quando e come è finita o completata un’opera d’arte grande o piccola che sia? E’ un rebus e tale rimarrà. Cit. Armando Brissoni (Lettera di) Firenze 2013
Bibliografia
Armando Brissoni, Gli "esercizi astratti" di Elio Furina: la caduta del tempo nella pittura astratta, in <<Artfolio>>, (periodico trimestrale) - N. III 2015, AM edizioni, 2015.