Le origini della scrittura

Rodolfo Vitone
Rodolfo Vitone
Appartenenza oggetto
Altrui
Categoria
Disegno
Nazione, Regione, Provincia
Italia, Calabria, Città Metropolitana di Reggio Calabria
Città
Bivongi
Luogo di conservazione
Palazzo
Luogo di collocazione
Museo AM arte contmporanea
Collezione
Collezione AM
Materia e tecnica
Disegno su carta
Autore
Vitone Rodolfo (Genova 1927-2019)
Provenienza
Mostra

Descrizione breve

Nella collezione della Pinacoteca particolare rilevanza riveste l'opera "Il grande Disco": 30 formellein terracotta disposte in falsa spirale fino a costituire un disco di 3 metri di diametro. L'idea iniziale è stata quella di mettere insieme talune individualità artistiche impegnate nell'ambito di ricerche sulla scrittura visuale o di una pittura fortemente segnica che operavano prevalentemente in Calabria ; diciotto artisti di fama, si sono così ritrovati a dare il loro contributo creativo per disegnare le 30 formelle che compongono il disco. Tra questi, Vitone Rodolfo.

Il carattere delle lettere segna il limite interno al linguaggio. La lettera è l’istanza di una pura immediatezza verbale, prima dell’imposizione dei soprannomi da parte di Adamo (pertanto, secondo questa prospettiva, Adamo non dà un nome alle cose, ma un soprannome). Adamo può dare solo soprannomi alle cose, in quanto il creatore aveva già chiamato le cose per nome, per chiamarle al mondo. Vitone non segue l’idea della creazione tramite il logos, ma tramite monosillabi o lettere singole. Così egli supera ciò che è linguistico e aderisce a un’anarchia grammaticale a ridosso dell’analfabetismo. Il dominio del significato negherebbe l’indicibile del linguaggio della lettera singola, che è più originario.

Artista noto per la sua adesione alla corrente denominata Poesia visiva, che nasce da tutte quelle sperimentazioni artistiche e letterarie compiute nel clima della Neoavanguardia, a partire dagli anni sessanta del XX secolo. Tra gli anni 40 e 50 elabora sperimentazioni cinematografiche e fotografiche sulla scia di Man Ray e dei surrealisti, con una serie di lungometraggi e medio metraggi, come Lana Park 1948, È possibile vivere 1948, Il manichino 1948, La farina del diavolo 1950, e un breve film sperimentale sulla vita del borgo di Boccadasse a Genova. Nel 1958 fonda, assieme Luigi Tola il Gruppo Studio, a cui partecipano tra i molti anche il giovanissimo Germano Celant. Il gruppo è frequentato da intellettuali come Edoardo Sanguineti e Umberto Eco e, più tardi Eugenio Battisti. Nel 1963 fonda e edita assieme a Tola e con Eugenio Battisti, che ne sarà direttore, la rivista Marcatrè. Nel 1964 ed il 1965 è tra i principali animatori della galleria darte La Carabaga, nonché della rivista Trerosso. Tra gli anni 70 e il primo decennio del XIX secolo, continua ad esplorare i temi individuati negli anni di formazione artistica, dando luogo a molteplici risultati. 

Definito da Renato Barilli, quale dattilografo, escursionista, enologo, giornalista, grafico, insegnante, illuminista, prestidigitatore, Vitone può considerarsi un artista dalle articolate implicazioni, la cui opera deve essere probabilmente ancora pienamente focalizzata dalla storiografia. 

Dal 1974 ai primi anni 90 ha insegnato al Liceo Artistico Nicolò Barabino di Genova, affiancando alla sua attività artistica quella di insegnante di disegno e pittura. 

È padre dellartista Luca Vitone.