Vaso con fiori

Domenico Cefaly, Vaso con fiori
Domenico Cefaly, Vaso con fiori
Appartenenza oggetto
Altrui
Categoria
Dipinto
Nazione, Regione, Provincia
Italia, Calabria, Città Metropolitana di Reggio Calabria
Città
Bivongi
Luogo di conservazione
Palazzo
Luogo di collocazione
Museo AM arte contmporanea
Collezione
Dotazione Fondazione
Inventario
51DA
Materia e tecnica
Tela\ Pittura ad olio
Autore
Cefaly Domenico
Datazione
1990
Provenienza
Donazione dell'autore
Dimensioni
cm. 70x50

Descrizione breve

Primavera 1950. Andrea Cefaly accompagna il nipote Domenico a Roma. Lo presenta a Guerrisi che, ora sessantenne, insegna presso l'Accademia capitolina. Andrea gli affida il giovane nipote che resterà per imparare e lavorare con lo scultore calabrese e del quale diventerà assistente fino al 1966. Tutto è nuovo per Domenico dopo tanta scultura: il suo guardo cattura forme e colori per rinchiuderli, questa volta, sulla tea in un ambito di costrizione ideale, farli suoi per il piacere di portarseli in casa, per poter provare sempre quel senso di riposante appagamento che non tollera interferenze nel possesso e nella custodia di quanto gli appartiene. Vien fuori il temperamento gentile di Domenico Cefaly, i gusti raffinati e l'eccezionale sensibilità alla bellezza. Vivo nei ritratti e nelle nature morte è sicuro nel guardare alle cose che lo circondano con genuino candore e con una trasparente limpidità di affetti. Cit. (di) Achille Curcio

Il visitatore vede scorrere sotto i suoi occhi, da un quadro all'altro, aspetti di una realtà quotidiana o comune, raffigurata in tessere tematiche diverse: paesaggi, nature morte, fiori, ritratti, ognuna distinta e compiuta, ma tutte concorrenti ad un complessivo mosaico che definisce la personalità dell'artista autentico, capace di sintetizzare, in ogni opera: capacità tecnica nella costruzione del quadro, padronanza espressiva nelle immagini ritratte, misura nel contenere il temperamento di forte colorista che si esalta, sino all'intrigo barocco dei fiori e degli sfondi di alcune figure umane e nella fantasmagoria della torma di cavalli. Particolare spicco, nel complesso delle presenze, hanno i ritratti per la loro vivezza: quali che siano i personaggi rappresentati, ognuno di essi trasmette all'osservatore, dagli occhi che paiono puntati su di lui, un'atmosfera di serenità o di dramma, di enigma o di solarità, di cupezza o malia, insomma il riflesso di un'anima non visibile; tuttavia avvertita da chi sappia guardare e leggere. Cit. (di) Ennio Bonea

Bibliografia

Domenico Cefaly, Grafiche Abramo srl, Catanzaro