Il Grande Disco
- Appartenenza oggetto
- Altrui
- Categoria
- Scultura
- Nazione, Regione, Provincia
- Italia, Calabria, Città Metropolitana di Reggio Calabria
- Città
- Bivongi
- Luogo di conservazione
- Palazzo
- Luogo di collocazione
- Museo AM arte contmporanea
- Collezione
- Dotazione Fondazione
- Inventario
- 59DA
- Materia e tecnica
- Formelle in terracotta e ossidi
- Autore
- Sartori Cesare, Furina Elio
- Datazione
- 1997
- Dimensioni
- cm. 300 (diametro)
Descrizione breve
Un viaggio alle origini della scrittura (a cura di) Luciano Caruso
<< Esiste, è vero, una traccia, una forma della parola che si muta nella forma del silenzio della scrittura, ponendosi come frammento di un orizzonte immaginario e non più solo come normale mezzo di comunicazione di un senso sempre più improbabile e alienato. Ma, a non voler ricorrere al gioco illusorio della volontà di riscrivere la parte “invisibile” della parola, come dar corpo alle intenzioni della scrittura, come fisicizzare la complicazione della memoria della scrittura, nella scrittura, senza farla diventare solo “immagine”? Bisogna fare in modo che la scrittura conservi le sue intenzioni e non cerchi più di significare solo il suo silenzio. Forse è possibile che queste intenzioni la scrittura le “mostri” nella sua oscillazione fra segno privo di senso e immagine di lontananze, discesa dall’archetipo, abisso da cui si diramano percorsi sia per la fuga che per i ritorni. Da sempre la scrittura svela e nasconde, copre una realtà e ne accende un’altra dal gesto che la fonda, per quanto questo possa essere incerto, proprio perché scandisce nascite e distanze e si vota alla sua mutazione/trasmutazione nella materia, di cui pure partecipa. Negandosi al suono e alla voce, la scrittura si pone sul bordo del fuori, si fa oggetto e soggetto di apparizioni, gioca la sua morte negli interstizi e si scava una strada nel “corpo” dell’uomo e del mondo. Desiderio immobile, eppure sedimentazione, sovrapporsi di tracce che stratificano nello spazio, scavando nelle superfici, le nostre vite e i nostri impulsi, quanto più attraverso tutto questo lavorio sembra avvicinarci alle origini, alle madri, che pure dentro di noi sappiamo irrimediabilmente perdute>>.
Bibliografia
Luciano Caruso, Il disco di Stilo, in Artfolio n. 3 1997, AM International Edizioni, Bivongi 1997